Parlo sempre della scrittura come mestiere, eppure è molto di più: è uno strumento per affrontare meglio la vita e per vivere più felici. Scrivere fa bene, anche se lo si fa solo per se stessi.
Perché la scrittura può aiutare a vivere più felici
Mezz’ora, quarantacinque minuti al giorno di scrittura possono “ripulire” la mente. Durante la giornata il cervello si riempie di stimoli e impressioni che ci danno una sensazione di stitichezza. Immaginiamo una seduta di detox non fisica ma mentale. Come potrebbe essere?
Le risposte sono diverse: a qualcuno aiuta la meditazione, qualcun altro pratica uno sport, altri fanno yoga, qualcun altro invece scrive. Basta aprire un quaderno, prendere carta e penna ed iniziare ad appuntare pensieri per sentirsi più puliti.
Forse non aiuta a guarire da un profondo dolore – o forse sì – ma anche solo l’atto di prendersi del tempo per se stessi, stare in silenzio e raccogliere le proprie idee fa vivere più felici.
Scrivere è utile per mettere a tacere il pilota automatico, quel motore che spinge i pensieri superflui ad affollarci la mente, come l’ossessione delle cose da fare, gli avvenimenti passati, le critiche verso il prossimo.
Fermarsi un attimo e fare il punto della situazione, mettere nero su bianco idee e sensazioni può aiutare a prenderne le distanze. Se un problema ti affligge, prova a scriverne: rileggendolo il giorno dopo potrai trovare la soluzione o solo renderti conto che non era così grave come sembrava.
Porre su carta le frustrazioni aiuta a “scioglierle”, a sfogarsi, ad affrontarle faccia a faccia. E se hai avuto una brutta discussione con una persona che non sopporti, fargliela pagare in un racconto può essere la soluzione 😉
Fai della scrittura un’abitudine quotidiana

Scherzi a parte, prova a trasformare i tuoi demoni in qualcosa che puoi controllare, almeno su carta, e fammi sapere se ti è servito.
Di solito crediamo che scrivere significhi passare ore e ore con la schiena piegata a comporre un romanzo infinito (e a volte è così!) ma in genere scrivere è dedicare una mezz’oretta a se stessi senza bisogno di dover creare l’ultimo bestseller. Una pagina di diario può bastare, la descrizione di ciò che ci circonda, il registrare un accadimento della giornata. L’importante è che sia un’abitudine regolare e quotidiana. Solo così può dare il meglio e ci aiuta a vivere più felici.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che la scrittura ha una funzione molto pratica, cioè quella di aiutarci e comunicare con più chiarezza. Ergo, a rapportarci meglio con il prossimo, ma anche a entrare nei suoi panni. Mettiamo caso che tu abbia avuto uno scontro con una persona per te importante, perché non utilizzare la scrittura per esprimere le tue opinioni e provare a interpretare quelle dell’interlocutore? Fai dire ai tuoi personaggi perché si sono comportati così o perché hanno reagito a quel modo e vedrai che forse riuscirai a sbrogliare la matassa.
Ho parlato spesso del Diario di una scrittrice di Virginia Woolf e dell’importanza che ha avuto sulla mia scrittura. Ogni anno l’autrice inglese iniziava un nuovo quaderno, in esso appuntava idee di trame, sfogava le frustrazioni a causa delle critiche ricevute o dei tormenti che gli dava la scrittura, registrava entrate e uscite, descriveva ciò che vedeva, riportava conversazioni interessanti. Insomma, il diario era il suo migliore amico .
Scrivere stimola la gratitudine
Se da un lato l’abitudine di scrivere un diario aiuta a raffinare la scrittura e a fare il punto della situazione, dall’altro prova a utilizzarlo per esprimere la tua gratitudine. Annota ogni mattina o ogni sera le cose per cui sei grata, le cose belle accadute durante la giornata, a rimodulare ciò che ti dà fastidio. Essere grati aiuta a vivere più felici e scrivere aiuta a far chiarezza sulla gratitudine.
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